MELBOURNE – Negli ultimi dieci anni chi ha vinto a Melbourne per sette volte ha conquistato il titolo a fine campionato. Sarà pure una statistica, ma per gli amanti della cabala (che non sono pochi) è un dato da tenere in considerazione.
Jenson Button vince in Australia, dopo aver bruciato alla partenza il compagno di squadra Lewis Hamilton, scattato dalla pole. La McLaren evidenzia quanto di buono mostrato durante i test invernali. La monoposto di Woking non è solo bella da vedere, grazie a una linea senza scalini sul muso, ma anche veloce.
A rovinare la festa a Martin Whitmarsh ci ha pensato il campione del mondo in carica, Sebastian Vettel. Il tedeschino di Heppenheim capisce che la musica è cambiata, ma riesce comunque a impensierire il duo McLaren, inserendosi fra i due piloti inglesi ed evitando la doppietta. I marziani di Milton Keynes però sono tornati sulla terra.
La Ferrari è ben lontana da dove dovrebbe e vorrebbe essere. Solo la tenacia di Fernando Alonso salva l’onore. A Maranello la strada è tutta in salita. Difficile con questa macchina tenere il passo dei primi. Servono modifiche importanti.
Rimandata la Mercedes, ma il potenziale c’è. Kimi Raikkonen festeggia il ritorno in Formula 1 al volante della Lotus entrando in zona punti, dopo essere partito dal fondo dello schieramento, in 18° posizione. Ottimi piazzamenti anche per Sergio Perez (Sauber) e Daniel Ricciardo (Toro Rosso), che conquistano il miglior risultato della loro giovane carriera.
La cronaca
In partenza Button soffia la prima posizione al poleman Hamilton. Terzo Schumacher. Rosberg trova un corridoio e passa dal settimo al quarto posto. Ottimo anche lo scatto delle due Ferrari: Alonso guadagna quattro posizioni, Massa sei. Nelle retrovie contatto Senna-Ricciardo. Non ci sono le due HRT, che non hanno superato la soglia del 107% in qualifica.
Al secondo passaggio, Vettel incalza Rosberg e lo sorpassa. Hulkenberg è subito out. Nello stesso giro Maldonado attacca Grosjean, scivolato indietro dopo la partenza dalla seconda fila. I due si toccano: ha la peggio il pilota della Lotus, costretto al ritiro per la rottura della sospensione anteriore destra.
Le due McLaren fanno il vuoto. Vettel, quarto, è in scia a Schumacher. Il campione del mondo in carica inciampa però in un errore, con un’escursione sull’erba senza conseguenze. Buon ritmo delle Ferrari, con Alonso sesto e Massa ottavo. Il brasiliano però subisce il sorpasso di Maldonado. Dopo qualche passaggio, tempi alti per la seconda guida della rossa, che accusa problemi con le gomme posteriori.
Webber è settimo. Mercedes in difficoltà: Schumacher compie un dritto e danneggia la monoposto. costretto al ritiro.
Webber è settimo. Mercedes in difficoltà: Schumacher compie un dritto e danneggia la monoposto. È costretto al ritiro. Al 12° giro Massa ai box per il cambio gomme. Seguito, la tornata successiva, da Rosberg. Raikkonen intanto, partito dalle retrovie, risale fino all’ottava posizione. Cambia pneumatici anche Alonso, che monta le medie. Torna in pista al nono posto. Massa invece è 15°. Pit stop pure Webber: per l’australiano stessa tattica dello spagnolo della Ferrari.
Vettel, terzo con pista libera, è indiavolato e guadagna sulla coppia della McLaren, al comando della gara. Al 17° giro rientrano Button e Vettel per il cambio gomme. Entrambi montano le medie. Solo Hamilton invece resta sulle morbide. All’uscita dalla pit lane, l’inglese della McLaren si piazza dietro Raikkonen e Perez, che ancora non si sono fermati. Al 20° giro, sosta per il finlandese della Lotus, risalito fino alla seconda posizione. Il messicano della Sauber, alle spalle del leader Button, rallenta Hamilton. Vettel ne approfitta e si avvicina all’inglese della scuderia di Woking. Dietro arriva Alonso.
Dopo la prima tornata di pit stop, al comando della gara c’è Button, seguito da Hamilton, Vettel, Alonso, Rosberg, Webber, Maldonando e Raikkonen. Nono Kobayashi, decimo Massa, di nuovo in crisi con le coperture morbide. Il brasiliano rientra ai box al 29° giro. In difficoltà anche Rosberg, tallonato da Webber. Ne approfitta Maldonado, che si avvicina. I tre sono in bagarre. Button lamenta delle vibrazioni, ma continua a marcare ottimi tempi. Buon ritmo pure per Alonso. Al 31° giro dritto di Vergne. Webber attacca Rosberg, che decide di andare subito ai box.
Hamilton accusa un ritardo di dieci secondi nei confronti di Button. Seconda sosta di Alonso al 35° passaggio. Lo spagnolo, ancora con le medie, torna in pista all’ottavo posto. Button e Hamilton si fermano uno dietro l’altro nel giro successivo. Vettel passa al comando. Al 37° giro Petrov ha un problema e parcheggia la sua Caterham sul rettilineo principale: entra la safety car. E tutti ne approfittano per entrare ai box e cambiare gomme. Per il russo, che ha preso il posto di Jarno Trulli, guasto al servosterzo. Si ritira anche l’altra monoposto di Tony Fernandes, guidata da Kovalainen.
La gara riprende al 42° passaggio: restano sedici giri da compiere. Ripartenza regolare: Button, Vettel, Hamilton, Webber, Alonso, Maldonado, Perez, Rosberg, Kobayashi, Raikkonen. Massa è 13°. Il brasiliano è attaccato da Ricciardo. Di Resta è 11°, Vergne 12°. Il leader della gara, a gomme fredde ma con pista libera davanti, impone un ritmo indiavolato. Gli altri hanno difficoltà a tenere il passo. Fatica un po’ anche Alonso. Button scappa via e Hamilton tallona Vettel. Contatto tra Massa e Senna al 47° giro: i due rientrano ai box e il brasiliano è costretto al ritiro per danni alla sospensione.
Anche Maldonado incalza Alonso. Intanto le due Toro Rosso di Ricciardo e Vergne sorpassano Di Resta e salgono rispettivamente all’11° e 12° posto. A quattro giri dalla fine, Vettel si allontana da Hamilton, tallonato da Webber. Button gestisce la leadership. All’ultimo giro Maldonado, vicinissimo ad Alonso, tocca l’erba e picchia contro il muro. Fasi concitate, problemi pure per Rosberg. Intanto sventola la bandiera a scacchi. Ecco la classifica finale: Button, Vettel, Hamilton, Webber, Alonso, Kobayashi, Raikkonen, Perez, Ricciardo e Di Resta.
Vincenzo Bonanno
fonte: www.422race.com