Stoner domina a Jerez

Casey Stoner

Casey Stoner

JEREZ DE LA FRONTERA – Partiva un po’ indietro in griglia ma aveva disertato il warm up, sicuro di avere un asso nella manica. E infatti la sua Honda non lo ha tradito, spazzando via in un colpo solo problemi di assetto e qualche fastidio fisico. Casey Stoner trionfa a Jerez e firma il primo sigillo stagionale nella terra di Jorge Lorenzo. Il poleman maiorchino (4 vittorie complessive, di cui due nelle ultime due stagioni) stavolta deve alzare bandiera bianca: troppo forte l’australiano sul circuito spagnolo. Stoner ha gestito la gara come un vero giocatore di poker che sferra l’attacco solo al momento giusto. Un marziano non ancora in testa al Mondiale, ma a quattro punti dalla vetta.

Squarci di cielo azzurro e chiazze di umido in pista hanno reso il GP incerto. Alla fine però la pioggia non è arrivata. Primi giri serrati, con distacchi minimi e molti duelli ravvicinati con i piloti a ventaglio in prossimità delle staccate e qualche “sportellata” di troppo. Dopo è stato un affare a due per la vittoria.

Buon terzo posto per Dani Pedrosa, autore di una gara dai due volti. Dopo un’ottima partenza che gli ha permesso di conquistare il comando della corsa, prima è scivolato indietro, risucchiato dal gruppo, poi è risalito, portandosi a poco più di un secondo da Lorenzo, recuperando un gap di oltre quattro secondi. Un podio per festeggiare i 100 GP nella classe regina.

Alle spalle dei “magnifici tre” si piazza un sorprendente Cal Crutchlow, su Yamaha. Il pilota del team Tech 3 ha cercato di insidiare fino all’ultimo la Honda di Pedrosa, lontana solo un paio di decimi. Per il britannico c’è la soddisfazione di essere arrivato davanti al compagno di squadra, Andrea Dovizioso, grazie a un sorpasso piuttosto deciso a metà gara, compiuto senza alcun timore reverenziale.

Delusione in casa Ducati. L’ottavo posto di Nicky Hayden e il nono di Valentino Rossi sono un bottino magro per il team di Porgo Panigale. L’americano, scattato dalla terza posizione in griglia, ha cercato di tenere il passo dei primi all’inizio della gara ma poi si è dovuto arrendere. Ancora più nera la situazione di Rossi. Il 13° posto della qualifiche aveva sbalordito tutti, i cinque secondi di distacco dal compagno di squadra sul traguardo confermano le difficoltà del nove volte campione del mondo. Nel weekend che ha segnato le 200 gare nella massima serie, Rossi non ha proprio nulla da festeggiare. Assodato che il suo stile non si adatta alla moto, l’impressione è che la strada giusta si debba ancora imboccare.

Rimandato Ben Spies.  Lo statunitense è l’ombra di se stesso. In sella alla Yamaha ufficiale, non è mai riuscito a essere veloce e incisivo, chiudendo alla fine in 11° posizione. Il suo posto adesso traballa un po’. Nel paddock già si parla di una sua sostituzione.

Sesto Alvaro Bautista, settimo il campione del mondo della Moto2 Stefan Bradl. Bene anche Aleix Espargaro, primo delle Crt, al 12° posto. 13° Danilo Petrucci, 14° Mattia Pasini. Prossimo appuntamento tra sette giorni in Portogallo.

Vincenzo Bonanno

fonte: www.422race.com

 

Solita Red Bull, risurrezione Ferrari

Sebastian Vettel e Fernando Alonso

Da tanto, troppo tempo l’aspettavano. Tifosi e squadra quasi lo esigevano. E alla fine è arrivato: in Turchia Fernando Alonso ha tagliato il traguardo in terza posizione. Un podio che a Maranello mancava dal 7 novembre scorso, GP del Brasile. Una sorpresa per tutti, anche per l’invincibile Red Bull. Vettel ha subito fatto la lepre dopo il via ma Webber ha avuto modo di toccare con mano il passo in avanti del cavallino rampante.

L’australiano ha dovuto sudarsi il secondo posto finale: prima ha subito il sorpasso di Alonso dopo il secondo pit stop, dopo gli ha restituito il favore nelle ultime fasi di gara, complice il decadimento delle gomme sulla rossa, meno “fresche” rispetto a quelle del pilota Red Bull. La scuderia di Milton Keynes sigilla quindi il suo dominio tecnico con una doppietta, la prima della stagione.

Abbiamo avuto una gara molto regolare, sono partito molto bene ed ho fatto la differenza nel primo stint di gara”. Il campione del mondo della Red Bull, Sebastian Vettel, non ha dovuto soffrire granché per vincere il GP della Turchia. I primi giri sono infatti stati decisivi per il tedeschino di Heppenheim. “Nella prima fase ho accumulato vantaggio. Ho potuto aspettare le scelte degli altri e reagire. Ho sempre avuto almeno cinque secondi di margine nei confronti degli inseguitori. Questo ha reso la mia vita più facile dal punto di vista delle strategie, sono felice dopo quanto successo venerdì e mi scuso di nuovo con i meccanici che hanno dovuto lavorare di più”.

L’alfiere della Red Bull ha infatti distrutto la sua monoposto dopo il crash alla famigerata curva 8, all’inizio della prima sessione di prove libere. Un botto che però non ha influito minimamente sulla prestazione. Anzi. La prova di forza nelle qualifiche lo aveva anticipato: record del circuito polverizzato e doccia anticipata. “Con il risultato di oggi siamo stati ricompensati. Alla fine,” aggiunge Vettel, “sarei potuto rimanere fuori con le dure fino alla fine e mi sarei potuto fermare solo tre volte ma abbiamo pensato che fosse comunque meglio rientrare per la quarta volta”.

Il campione del mondo in carica Vettel al volante della sua RB7

Prima di lasciare l’Istanbul Park, poi, un messaggio alla concorrenza. “Abbiamo fatto un passo avanti rispetto al GP di Cina e siamo certi di continuare anche nelle prossime gare”. E meno male che il tedeschino non ha potuto utilizzare tutte le novità portate dal team. Alcuni componenti unici sono infatti andati distrutti nell’incidente delle libere.

Abbastanza soddisfatto anche l’altro pilota Red Bull, Mark Webber. “Ho raccolto il massimo oggi. La partenza non è stata facile, sono rimasto un po’ indietro e ho cercato di recuperare. Ho lottato con Fernando, è stata una bella lotta. Gli pneumatici hanno avuto un ruolo importante, avevo un treno di gomme più fresco”.

L’australiano però sembra quasi alzare bandiera bianca, difronte allo strapotere del compagno di box. “Vettel è al massimo della sua forma. Ha avuto un buon avvio di stagione ed è vicino al suo massimo. Non è l’ideale per il resto di noi, ma sta a noi mettere fine al suo dominio prima o poi. Tutti hanno punti deboli. Seb ha fatto un ottimo avvio, e il team ha fatto un ottimo lavoro, questo è quanto”. L’impressione è che la seconda guida Red Bull sia un po’ meno ribelle rispetto alla passata stagione. E più incline ad assecondare la filosofia della squadra, tutta ai piedi del campione del mondo.

Il ferrarista Fernando Alonso

Fernando Alonso avrebbe potuto addirittura essere secondo, ma si accontenta del terzo posto. Di questi tempi è come una vittoria dalle parti di Maranello. “Sono felice del risultato, abbiamo avuto un buon weekend. La macchina è andata un po’ meglio rispetto alle prime gare dell’anno e abbiamo potuto combattere per il podio”. Il terzo posto della Ferrari dà alla rossa la consapevolezza di aver imboccato la strada giusta, come spiega l’asturiano.

Abbiamo perso un po’ di tempo all’inizio dietro alla Mercedes di Rosberg e non c’era più la possibilità di combattere con Vettel. Nell’ultima parte della corsa sono stato svantaggiato forse per la l’età delle gomme, ma con loro non è facile lottare. È stata dura, ma ci proveremo ancora”.

Le gomme, appunto. Il vero protagonista di queste corse sempre più avvincenti e incerte. In Turchia sono stati 79 i pit-stop in gara. Un record assoluto. Il vecchio primato resisteva dal GP d’Europa del2007. Inquell’occasione furono 75 le soste ai box, causate però da condizioni meteo piuttosto variabili. Lo spettacolo quindi è ormai una garanzia, il progresso del cavallino rampante una certezza. La prova del nove sarà Barcellona, GP di Spagna, nella tana di Fernando Alonso. Un appuntamento, anche questo, da tempo atteso da squadra e tifosi.

Vincenzo Bonanno

fonte: http://www.422race.com/2011/solita-red-bull-risurrezione-ferrari/