La quiete dopo la tempesta. L’arrivo di Rossi in Ducati è stato come un uragano che ha fatto tabula rasa. Sono passati due mesi dal debutto del campione di Tavullia sulla rossa di Borgo Panigale. Sono bastati pochi giri sul circuito Ricardo Tormo di Valencia per capire che il feeling c’è. Certo, la coppia si deve ancora conoscere per affinare il rapporto. Proprio come due innamorati dopo il primo incontro. E nel quartier generale della Desmosedici stanno lavorando come non mai in questa direzione.
Tante sono state le indicazioni date dal «Dottore» dopo la due giorni di test spagnoli, il 9 e 10 novembre 2010. Forse troppe. Per domare una moto dall’anima selvaggia, brutale nell’accelerazione, un po’ ballerina nel posteriore. Ed ecco la svolta. «La GP11 è stata rivoluzionata per aiutare Rossi», ha annunciato il progettista della Ducati Filippo Preziosi.
Telaio, forcella anteriore, forcellone posteriore, motore, elettronica. Pure la livrea nuova. Un vero e proprio tsunami tecnico, per addomesticare la Desmosedici e addolcirla. Cambiano la rigidità delle varie componenti e la distribuzione dei pesi. «Abbiamo alzato anche la sella e migliorato l’impennata. Ora serve Vale in forma, dopo l’operazione alla spalla», ha spiegato Preziosi, al rientro al reparto corse dopo la tre giorni di Jerez con i collaudatori Vittoriano Guareschi e Franco Battaini. A questo punto cresce l’attesa per i primi test ufficiali. Si partirà il 1° febbraio in Malesia. Lì sapremo veramente quanto vale Rossi in rosso.
Vincenzo Bonanno
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