Cala il sipario sulla competizione più massacrante, più pericolosa ed affascinante del panorama motoristico mondiale. La Dakar ha emesso i suoi verdetti. Onore ai vincitori Carlos Sainz, Cyril Despres, Vladimir Chagin e Marcos Patronelli, rispettivamente nella categoria auto, moto, camion e quad.
Il madrileno Carlos Sainz, campione del mondo rally nel 1990 e 1992, al suo quarto tentativo, è riuscito ad imporsi prendendo la testa della corsa alla quinta tappa e vincendone anche due. «Un giorno importantissimo per me. Ho vinto in Europa, in Spagna e oggi alla Dakar. Voglio innanzitutto ringraziare il mio co-pilota Lucas Cruz per il suo lavoro meraviglioso e ovviamente anche il team, e tutti coloro che hanno creduto in me. La macchina è stata perfetta. È stata una dura lotta contro il mio compagno di squadra, ho combattuto duramente», questo il commento del madrileno, emozionato. Sainz ha preceduto di 2’12” il compagno di marca qatariano Naseer Al-Attiyah e di 32’51” lo statunitense Mark Miller, per una tripletta della Volkswagen Touareg che aggiunge questo successo a quelle del 1980 e 2009. Quarto posto per la BMW X3 del francese Stephane Peterhansel a 2 ore e 17′ dallo spagnolo.
Nelle moto, il quasi 36enne francese Cyril Despres, pilota della Ktm, è al terzo successo nella leggendaria corsa, dopo quelli conquistati nel 2005 e nel 2007. Al traguardo esulta come non mai, salendo addirittura in piedi sulla sua Ktm ripetendo il numero 3 con la mano sinistra. «È stata una Dakar dura, con tantissimi cambiamenti, e sono contento di averla vinta», ha detto sul podio Despres. «Sono stanco, questo sì, l’ho sentita molto a livello fisico ma la voglia di vincere mi ha aiutato. È stata molto più forte della paura di perdere. Per dire la verità non ho mai dubitato che avrei vinto questa Dakar», ha continuato. «Tutte le vittorie sono belle, ma questa lo è in modo speciale. È la vittoria del duro lavoro, dell’esperienza di una squadra incredibile», ha concluso il francese, che, in classifica, ha preceduto il norvegese Pal Anders Ullevalseter (Ktm) e l’idolo di casa, il cileno Francisco «Chaleco» Lopez su Aprilia. Un sogno che si avvera per la casa di Noale, alla prima partecipazione alla Dakar.
Migliore degli italiani Paolo Ceci, 14esimo. Positivo il ritorno di Franco Picco: il veterano dei rally, 54 anni, ha concluso la corsa al 23esimo posto.
«Non l’avrei mai immaginato: è incredibile che due fratelli finiscano primo e secondo nella stessa competizione». Ha esordito così Marcos Patronelli, commentando il risultato finale, che lo ha visto vincitore nella categoria quad, davanti al fratello Alejandro.
Nei camion continua a regnare incontrastato Chagin. Il russo detiene anche il record assoluto di vittorie di tappa, ben 56. Da sottolineare, pure, la vittoria di tutte le tappe di categoria da parte di camion Kamaz. Un dato che conferma l’assoluto dominio di questi ultimi anni.
Luca Manca, intanto, sta recuperando in fretta, al punto di stupire gli stessi medici cileni. Il giovane pilota di Sassari ha ripreso le normali funzioni biologiche e, soprattutto, è stato capace di riconoscere la mamma, la moglie e la piccola figlia a cui ha sorriso. Luca muove anche gli arti.
Vincenzo Bonanno
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